Religione e ribellione by Colin Wilson

Religione e ribellione by Colin Wilson

autore:Colin Wilson [Wilson, Colin]
La lingua: eng
Format: epub
editore: Carbonio Editore
pubblicato: 2021-05-24T06:14:01+00:00


Capitolo due - Nicholas Ferrar

Nel periodo in cui Böhme venne cacciato dalla bottega dove era apprendista calzolaio per i suoi atteggiamenti da profeta, nacque in Inghilterra un teologo la cui vita offre un esempio ancora migliore del ritiro di un outsider dal mondo. Nicholas Ferrar non era un mistico, e forse la sua storia non trova posto tra uomini come Böhme e Swedenborg. Tuttavia, le soluzioni che individuò sono così rilevanti per uno studio dell’outsider religioso che sarebbe imperdonabile non farvi almeno un breve accenno.

Ferrar nacque in una famiglia benestante nel 1592; il padre era un importante mercante londinese. Fin dalla tenera età mostrò segni di un tale acume che in famiglia ci si aspettava da lui una carriera gloriosa. Entrambi i genitori erano devoti anglicani e Nicholas abbracciò la fede senza riserve; poi, all’età di dodici anni, pare che abbia avuto un’esperienza religiosa che infuse in lui l’oscura sensazione di dover dedicare la propria esistenza a Dio. A quattordici anni andò a Clare Hall, a Cambridge, e continuò a impressionare tutti con il suo ingegno. Il suo tutore, Augustine Lindsell, che in seguito divenne vescovo di Peterborough, era solito dire che Nicholas gli aveva insegnato più di quanto lui avesse insegnato al ragazzo. Si dice che l’ispettore Lestrade ringraziò Dio che Sherlock Holmes fosse dalla parte della legge; il vescovo di Peterborough dovette pensare la stessa cosa riguardo a Nicholas Ferrar: “Se diventasse eretico, convertirebbe il mondo: ha una tale testa, un tale cuore, una tale capacità di argomentazione […] che non so chi sarebbe in grado di contrastarlo”. Ma Ferrar non rivolse mai il proprio formidabile intelletto e la propria sensibilità contro la Chiesa d’Inghilterra, e il vescovo non ebbe motivo di lamentarsi. Invece, Ferrar viaggiò molto, e poi cominciò a lavorare per la Virginia Company, dove diede prova delle sue capacità al punto che, quando la società venne sciolta nel 1623, c’era chi faceva a gara per offrirgli incarichi, che spaziavano da un posto come lettore al Gresham College a un ruolo importante nell’amministrazione pubblica, fino a un incarico come ambasciatore. Ma lui rifiutò ogni proposta ed entrò in Parlamento, anche se presto si rese conto che la vita politica non gli si confaceva. Stava attraversando lo stesso tipo di crisi che colpì Lawrence quando tornò dalla Conferenza di pace nel 1922; stava sviluppando una certa ostilità verso le attività mondane. La sua malattia era la vita pubblica.

Nel 1625, la famiglia acquistò una casa sperduta e fatiscente nell’Huntingdonshire. Si trovava lontano dalla strada principale, in mezzo alla campagna. In un angolo del terreno c’era una fattoria; dall’altra parte una vecchia chiesa che il fattore usava come fienile e porcile. La tenuta si chiamava Little Gidding. Ci si trasferì il suo numeroso nucleo: la madre di Nicholas, che aveva settantacinque anni, ma era ancora forte e in salute, suo fratello maggiore John con moglie e figli, sua sorella con la numerosa famiglia di sedici persone e diversi altri. In tutto erano trenta. Dall’altra parte dei campi, a circa



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